Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

29 ottobre 2007

Tea time!

(nella foto l'insegna di una sala da tè a Cordoba)

Anche se ribadisco che il tempo autunnale ancora non è (oggi a Roma faceva un caldo boia), l’autunno ispira a rinchiudersi in quei bellissimi posti che sono le sale da tè.
I primi freddi, i vetri appannati, il teporino interno, le giornate corte, l’ambiente accogliente, insomma in questo periodo mi viene una gran voglia di riprendere le vecchie abitudini e infilarmi periodicamente in questi accoglienti locali.
Non amo il tè in assoluto (anche se sto rivalutandolo), ma tutto ciò che ruota intorno ad esso: l’ambiente caldo, quello che si mangia insieme al tè (pasticcini, biscotti, marmellate, torte…), il tipo di persone che frequentano questi locali, la bellezza di alcuni posti che a volte sono anche di interesse storico…
A Roma uno dei miei preferiti è Babington’s ma tra i molti posti da non perdere ci sono anche le sale da tè dei grandi alberghi o i caffè storici come l’Antico caffè Greco di Via Condotti.
Sono poi interessanti i negozi specializzati in tè e alcuni di voi mi insegnano che soprattutto all’estero (vedi Parigi, Londra) ne esistono di bellissimi, dove si trovano varietà veramente pregiate di tè e accessori legati al rito del tè.
E allora buon tè a tutti!

23 ottobre 2007

La colatura di alici

E venne il giorno che anche il mio blog parlò di colatura di alici…
Giustamente nei blog di intenditori si parla molto di questo mitico prodotto, che dà un tocco importante a piatti di mare semplici ma buonissimi (anche in abbinamento con i peperoncini verdi….). Ma non solo a piatti di mare, anche a verdure crude e cotte, bruschette, ecc.
Senza descriverlo nel dettaglio, visto che la gran parte di chi legge saprà benissimo di cosa parlo (se non lo sa, me lo dica che lo erudirò in materia), si può solo aggiungere che è un prodotto nato dal liquido che viene fuori dalla “stagionatura” delle alici sottosale catturate nelle pescose acque della costiera amalfitana e in particolare a Cetara, la “capitale” della colatura.
Una curiosità che riguarda questo prodotto è che gli abitanti di Cetara in segno di amicizia durante il periodo natalizio si scambiano bottigliette di questo prezioso liquido.
Per saperne di più, comunque, esiste un anche un sito, che dà parecchie informazioni su questo prodotto e ne indica le caratteristiche e gli eventi legati ad esso.

Ecco una ricettina che ho provato recentemente e che è davvero buona:

Linguine con colatura di alici e limone
(per 4 persone)

In una insalatiera di coccio far marinare per circa una mezzoretta olio extravergine di oliva (qb), aglio tagliato sottile (uno spicchio), prezzemolo tritato, poco peperoncino, il succo di un limone. Nel frattempo far cuocere 300-400 grammi di linguine e, una volta al dente, scolatele e mescolatele nell’insalatiera insieme a 2 cucchiai di acqua di cottura. Amalgamare per bene e servite cospargendo i piatti con ancora un po’ di prezzemolo tritato.
Buon appetito!


19 ottobre 2007

Quel mazzolin….


Lo scorso weekend sono stato alla interessantissima Biofiera, zona Piramide a Roma.
Tra i vari prodotti comprati, c’era un bellissimo mazzetto di finocchietto selvatico bio coltivato a 1.400 metri sui monti di Campitello Matese. Non potete capire che profumo che ha…inebriante…
Questo acquisto mi ha fatto contento perché questo è uno dei tanti esempi che dimostra che con poco più di un euro si può “essere felici” per lungo tempo.
Spesso infatti l’acquisto di una quantità anche minima di un’erba o una spezia consente un suo utilizzo per anni in innumerevoli ricette e piatti.
E quindi ritengo veramente ben spesi quei soldi che consentono un “divertimento” prolungato nel tempo e di fare degli interessanti “esperimenti”.
Con questo finocchietto ora cosa ci preparo? Mi viene subito in mente qualcosa di siciliano, per esempio la pasta con le sarde o la pasta con melanzane, pesce spada e finocchietto. Ma penso anche al suo utilizzo su qualche tipo di carne come quella di agnello cotta alla brace o su qualche grigliata di pesce. Voi che mi consigliate?

12 ottobre 2007

Le città di mare

(Napoli)

Sono nato in una città di mare e quindi amo le città di mare ed il mare.


(Genova)

Non posso quindi non dedicare un post a questi vivaci, aperti, estroversi luoghi, frequentati da gente di passaggio e non, che la mattina si sveglia con l’azzurro negli occhi…
A tal proposito vi consiglio di ascoltare, se non la conoscete già, la bellissima canzone di Eugenio Bennato chiamata appunto "Le città di mare"…
Buon week end a tutti!

9 ottobre 2007

Autunno (perché adesso è autunno?) = zucca


Autunno: il periodo fa pensare a tempo bruttino, inizio del freddo, a foglie cadenti, ai primi maglioni.
Invece non è certo il caso di questo periodo, con giornate splendide (almeno a Roma) e caldo quasi estivo (detto per inciso: spero che venga un pò di freddo, anche se non troppo, perché non ne abbiamo da una vita qui a Roma: lo scorso inverno è stato inesistente!).
Comunque, in autunno non posso fare a meno di parlare (e mangiare…) di un prodotto che adoro: la zucca.
Sarà il bel colore che ha, le bizzarre forme che presenta, il suo gusto dolce, il suo utilizzo in svariati piatti…ma questo prodotto è proprio “un mito” per me.
Ottimo il suo utilizzo come ripieno nella pasta fresca (nella disputa tra Ferrara e Mantova tifo per la prima, ma non disdegno assolutamente l’impiego degli amaretti da parte della città lombarda), buone le gustosissime zuppe con la sua “crema”, fantastici i risotti…
Ma la zucca si può utilizzare anche per gnocchi, torte, dolcetti e marmellate…
A livello ornamentale, poi, è bellissima e coloratissima e non dimentichiamo che a fine mese c’è una festa (di Halloween, anche se non è della nostra tradizione), in cui è protagonista….
"Buona" zucca a tutti!

Ps: Giustamente in questi giorni impazzano post sulla zucca con altre interessantissime e gustosissime ricette, come ad esempio quelle di Viviana, Marika e Adina...

2 ottobre 2007

I testaroli della Luni


Questo post probabilmente avrebbe dovuto essere pubblicato quando l’Italia ha vinto i mondiali più di un anno fa…
Ma penso che sia attuale lo stesso, perché può rappresentare un simbolo della famosa dieta mediterranea, che ha nel nostro paese uno degli esponenti più alti.
La “pasta” che si nasconde sotto la bandiera italiana è rappresentata dai cosiddetti Testaroli, di colore grigio chiaro e composti di farina integrale, acqua e sale. La pasta ottenuta da questi ingredienti viene poi cotta su particolari dischi di terracotta (tempo fa) o di ghisa, detti appunto “testi”, da cui deriva il nome.
La loro origine risale all’antica Roma e alla vecchia città romana di Luni. Si tratta di un prodotto che si realizza in quella bellissima zona che è la Lunigiana, al confine tra Liguria e alta Toscana, in particolare nel pontremolese.
Tagliati a grosse strisce o in modo irregolare, si mangiano abitualmente col pesto genovese (verde della bandiera) o più semplicemente con olio buono e parmigiano (bianco della bandiera) o al pomodoro (rosso della bandiera).
Si abbinano bene a vini rossi, come quello dei Colli di Luni.
Buonisssssimi!