Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

25 febbraio 2008

Les fromages sexy


Ho scoperto questa cosa quasi per caso: un modo curioso (ma forse proficuo…) di promuovere i più famosi formaggi francesi.
L’associazione “fromages de terroirs”, che promuove i formaggi tipici francesi, da qualche anno pubblica e vende un calendario in cui ad ogni noto formaggio associa una bella donzella (s)vestita in modo sexy…
Così abbiamo mademoiselle Adeline Camembert, Estelle Livarot, Apolline du Crottin de Chavignol e cosi via…
Quest’anno i 12 formaggi abbinati ai 12 mesi sono anche legati ciascuno ad un segno zodiacale.
Chi volesse saperne di più, può dare un’occhiata a questo link
Insomma i formaggi francesi sono sempre più buoni e… “attraenti”….

17 febbraio 2008

Ponza e i suoi vini

Qualche giorno fa è stato il compleanno di mio padre e con l’occasione abbiamo aperto una bottiglia di vino che avevo comprato l’estate scorsa a Ponza.
Ponza è nota per il suo bellissimo mare e le sue incantevoli spiagge ma anche per la buona cucina, ricca di piatti di pesce che popolano quelle pescose acque. La cernia è uno dei pesci tipici del luogo, che i ristoratori ponzesi cucinano in modo magistrale.
Meno noti ma ottimi sono i vini locali, che si producono ad esempio a “Punta Fieno” per chi conosce l’isola.
Ne ho assaggiato uno dal gusto fresco, sapore minerale e dai sentori di frutta matura…un bel ricordo della fantastica isola di Ponza…

11 febbraio 2008

Graduatorie e abbinamenti


In questo post mi dedicherò in una prima fase a fare una graduatoria, secondo il mio personalissimo parere, delle cucine regionali italiane e in una seconda parte a rispondere all’invito di Marika sugli abbinamenti.

Allora:
Graduatoria delle cucine italiane (premesso che sono comunque buonissime tutte):
1) Siciliana: è buonissima soprattutto nei suoi piatti di pesce e di mare, ma anche in quelli “di terra”. E’ una cucina che risente delle influenze delle numerose dominazioni che ha avuto (tra cui quella araba) e spesso l’agrodolce dei suoi piatti, dosato nelle giuste proporzioni, è veramente notevole e la rende unica. Voto: 10
2) Ligure: molti storceranno il naso, ma in questa regione del Nord che adoro la cucina di mare è veramente ottima e con le numerose erbe aromatiche di cui è ricca si ottengono anche piatti della tradizione agricola di inestimabile gusto. Voto: 9
3) Emiliano-romagnola: c’è poco da aggiungere su questa cucina, molto golosa, ricca e “grassa”: il podio lo merita tutto! Voto: 8,5
4) Campana: nella cucina di Napoli e della Campania figurano monumenti della cucina italiana che molti tentano di imitare senza successo. Il clima della regione dà materie prime di ottima qualità che combinate in modo sublime consentono di ottenere una serie di piatti salati e dolci da sballo. Voto: 8
5) Pugliese: ha dei piatti della tradizione contadina davvero di rilievo. Ogni volta che vado lì, scopro nuove interessantissime sorprese. Voto: 7,5
6) Sarda: questa terra produce prodotti importanti che danno lustro a gustosissimi piatti a base di pesce ma anche legati alla consolidata tradizione zootecnica dell’isola. Voto: 7
7) La cucina delle altre regioni: ci sono in questo gruppo cucine di montagna, ma anche della tradizione contadina o di tutto rilievo come quella piemontese e toscana. Tuttavia sono aree della gastronomia italiana che amo semplicemente di meno rispetto alle altre. Voto: 6,5
8) Lombarda e laziale: Non amo particolarmente queste cucine, in particolare quella laziale che trovo troppo pesante e priva di numerosi buoni piatti (fatta salva qualche eccezione…). Tuttavia la sufficienza (anche più che ampia) la prendono sicuramente… Voto: 6+

E voi che ne pensate? Chi vuole è invitato a fare la sua graduatoria. Mi farebbe piacere in particolare che la facessero Kja, Katia, Anna, Chiara e Fabrizio, Grazia.

Passiamo ora alla fase 2: abbinamenti ideali e a volte anche innovativi. Iniziamo in ordine sparso (quelli che per primi che mi vengono in mente):

1) Parmigiano reggiano e aceto balsamico tradizionale
2) Pollo fritto e birra
3) Pere e pecorino
4) Pere e cioccolata
5) Torta di mele e gelato alla crema
6) Pomodoro, melanzane e basilico
7) Pesce spada, menta e finocchietto
8) Cozze e pecorino romano
9) Fiori di zucca, alici e mozzarella
10) Salmone affumicato e aneto
11) Trota al forno e aceto
12) Trippa alla romana e mentuccia
13) Gorgonzola e peperoni
14) Agnello e timo
15) Castagne e tacchino
16) Crema e amarena

5 febbraio 2008

Le sirene della Bretagna


La Bretagna che, come molti di voi sanno, io amo molto, è terra anche di numerose e affascinanti leggende. Esse narrano vicende di terra (è famosa ad esempio quella di Re Artù), ma anche di mare.
Mi piace pensare che nei posti dove sono stato, come ad esempio quello nella foto, si nascondano creature sovranaturali; mi affascina molto sapere delle loro gesta, per entrare un pò nel fantastico, il che ogni tanto non guasta…
Oggi si parla di sirene, creature che sono legate a ciascun posto di mare e al mare.
Di seguito vi riporto quanto è scritto a proposito in una brochure dell’ufficio del turismo della Bretagna, che mi piace condividere con voi:

“Se nell’ Armorique ci sono ninfe e ondine d’acqua dolce,
dalle sorgenti agli stagni, il litorale abbonda di sirene,
creature di grande bellezza.
Metà donna, metà pesce, languidamente distesa, con i
capelli spesso intrecciati d’alghe, la sirena è il simbolo della
seduzione. E con il loro canto melodioso, le sirene attirano
facilmente i pescatori nelle profondità del mare, verso il
loro palazzo di corallo e di diamanti dove quei poveretti
muoiono annegati. Le sirene scolpite del Medio Evo si
possono vedere nella chiesa di Saint-Guénolé de Batz sur-
mer, nella chiesa di Saint-Sauveur di Dinan…
Verso il 1870, nei dintorni delle Sept-Îles, le sette isole al
largo della costa del Trégor, una famiglia di sirene faceva
udire il proprio canto ai pescatori. E quando questi canti si
trasformavano in lamenti, i pescatori dovevano affrettarsi a
riguadagnare Port Blanc, e riuscivano appena ad arrivare
che si scatenava la tempesta.
Nella stessa epoca, sempre sulla costa nord, i pescatori
sentivano il canto delle sirene e le vedevano giocare sulle
onde, lasciando sul mare blu una scia brillante come l’oro.
E se accadeva che venissero sorprese nel sonno, esse
ricompensavano magnificamente colui che le lasciava
ritornare al mare…”