Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

31 luglio 2011

Locali a base di pesce nel litorale laziale


Estate, voglia di ristoranti a base di pesce in località di mare e SUL mare.
Ecco allora che vi segnalo un paio di ristoranti in due simpatici posti di mare del litorale laziale e cioè Sabaudia e Gaeta.
A Sabaudia, quasi ai piedi del monte Circeo che si staglia imponente in una zona chiamata Torre Paola, c’è un ristorante dove sono già stato più di una volta ma di cui non avevo mai parlato nel blog.
Si tratta di Saporetti, splendido locale a base di pesce sul mare dove al tramonto è possibile ammirare un panorama davvero mozzafiato, col monte, la torre, il mare calmo e le sfumature arancioni che lo colorano appena.
Il ristorante prepara dei piatti a base di pesce di ottima fattura. Spettacolari i primi, tra cui delle mezzemaniche con melanzane e moscardini o seppie e zucchine.


Sempre di grande affidabilità gli spaghetti ai frutti di mare, ricchissimi dei più svariati molluschi e crostacei e saporitissimi. Anche se l’ultima volta la pasta era leggermente troppo al dente per i miei gusti…
Notevoli anche i secondi, ma anche gli antipasti come il fantastico polpo alla catalana, con una materia prima morbida come non mai, magistralmente abbinata a patate, pomodori, olive nere. Un posto da non perdere, quindi. Con un rapporto qualità prezzo corretto, secondo me.


Secondo locale segnalato, come dicevo, a Gaeta. Ultimamente infatti sono stato nella patria, gastronomicamente parlando, della "tiella". La tiella è una sorta di pizza rustica fatta con la pasta per pizza, ripiena di diversi ingredienti tra cui quelli classici sono il polpo lessato e condito con pomodoro e olive nere (altro importante prodotto tipico della zona) o con scarola e pomodori o ancora con cipolle e patate.

Un vicolo caratteristico di Gaeta
A Gaeta sono stato in un ristorantino delizioso della città medievale, Narì che è la contrazione dialettale di Annarita. Veramente carino anche l’arredamento del locale, molto marinaro e dai colori bianchi ed azzurri, a ricordare quasi qualche taverna greca. Accanto al locale c’è anche una simpatica “tielleria” del locale stesso che consente di mangiare o in loco o a portar via tranci di tiella che in questo caso quindi diventa un fantastico street food.


Tornando al ristorante gaetano, per antipasto si deve iniziare con la mitica tiella di polpi, davvero strepitosa, croccante, dorata e saporita.


Si può poi proseguire con un buon spaghetto alla gaetana (il risotto alla pescatora che ho preso io invece non mi ha granché soddisfatto), mentre per secondo piatto non si può rinunciare alle polpette di alici servite in tegame di coccio con salsa di pomodoro, olive nere e crostini agliati. Un posto quindi che complessivamente vale veramente la pena di essere sperimentato!


Prima di chiudere il post, vorrei segnalare un’iniziativa secondo me molto interessante, l’hit Week Chef Contest 2011.
Infatti nell’ambito dell’hit Week, la manifestazione che presenta al mondo la musica italiana attuale, vi è quest’anno una grande novità: l'Hit Week Chef Contest, realizzato in collaborazione con il Ministero della Gioventù e il Gambero Rosso. Il concorso, dedicato a chef professionisti e semplici appassionati tra i 18 e i 35 anni residenti in Italia, si prefigge lo scopo di diffondere ed esportare la creatività culinaria italiana all'estero. Caricando un video con una ricetta all'indirizzo www.hitweek.it/chefcontest entro il 22 settembre, i concorrenti potranno partecipare alla selezione finale prevista nel prestigioso Teatro della Cucina della Città del gusto del Gambero Rosso a Roma. I quattro finalisti, due scelti da una giuria di esperti e due scelti in base al numero di utenti che avranno visualizzato la ricetta online, si contenderanno la vittoria davanti ad una giuria di esperti che decreterà ben due vincitori.
Ai giovani chef sarà data la possibilità di cucinare a Los Angeles nel corso di Hit Week e ricevere un buono per un corso di inglese.

25 luglio 2011

Ma che fine ha fatto il Camillino?


Ve lo ricordate questo gelato con biscotto, molto semplice ma buonissimo?
Io ne ero ghiotto. Ora, per quanto ne so io, non è più distribuito, se non in confezioni famiglia presso la Grande Distribuzione. E comunque non dalla sua azienda produttrice originaria.
Chi ha notizie più “fresche”? (o fredde visto che si tratta di gelato?)
Lanciamo una petizione per il ritorno del Camillino!
E voi che mi dite? Quali erano/sono i vostri gelati confezionati preferiti?

19 luglio 2011

Il Tour de France e il Giro d’Italia dei vini


E’ passato esattamente un anno da quella bella serata organizzata sulla terrazza della Città del Gusto del Gambero Rosso e dedicata ad un gemellaggio enogastronomico tra il nostro paese e la Francia, che in questo periodo celebra la sua festa nazionale del 14 luglio.


Una bellissima serata quindi (il resoconto lo trovate qui) ma quella di quest’anno, se possibile, è stata anche migliore. Migliore grazie alla maggiore qualità del cibo offerto, migliore per il livello dei vini in degustazione, migliore per l’ottima compagnia con la quale ho trascorso la serata.
I cibi francesi presenti erano di un livello qualitativo davvero elevato.


Voglio proprio elencarveli uno ad uno:

• formaggi (Comté, Roquefort, Camembert)
• patè e terrine (di Champagne, di foie)
• tartare di manzo
• burro di Normandia e salmone affumicato
• ostriche Belon

Qualche commento sparso:

• il Camembert, quello buono, è di un altro pianeta rispetto a quelli più commerciali;
• il burro di Normandia (dal colore giallo quasi carico) è uno dei più buoni “burri” che abbia mai assaggiato;
• le ostriche Belon sanno proprio di mare e di oceano e mi riportano per l’ennesima volta in Bretagna!

I prodotti italiani in degustazione a mio avviso erano meno in grado di reggere il confronto con i cibi francesi ma:

• la ricotta di pecora e bottarga era indimenticabile;
• i piccoli arancini erano sempre perfetti;
• l’orzo con crudo di gamberi rossi, zucchine e zenzero un finger food davvero originale e da ripetere presto.

E passiamo ai sontuosi vini e Champagne in degustazione: devo dire che le produzioni italiane non hanno per nulla sfigurato, ma i vini francesi, continuo a sostenerlo, hanno un’eleganza ed uno charme in più che fa la differenza.
Fantastici gli Champagne Moët & Chandon Grand Vintage del 2002, sia il Rosé che quello normale, ma anche a mio avviso il vino bianco della Languedoc Domaines Paul Mas,Vigne de Cré Ricard. Ma come rinunciare agli ottimi Bordeaux degustati?


Tra i vini italiani degni di citazione sono il Franciacorta Ferghettina Seminario Extra brut '04 e il Primitivo di Manduria Racemi Giravolta.
Nel corso della serata ho avuto modo anche di conoscere una simpatica, giovane neo-blogger, Agnese, con la quale è stato piacevole parlare di specialità marchigiane, di buoni vini e di luoghi interessanti da visitare.
Ancora un grazie agli organizzatori per la bella serata, arricchita dall’estrema competenza e simpatia di Marco Sabellico che ha ben condotto insieme a Thierry Dessauve l’elegante sessione dedicata alla degustazione parallela di vini italiani e francesi.


Un autentico Tour de France e Giro d’Italia tra i vini più buoni che questi paesi possono esprimere!

12 luglio 2011

Mandorle, olive e menta in una serata “rosata”


Eccomi di nuovo a proporvi una ricetta, secondo me originale e gustosa, tratta da una fonte autorevolissima e cioè il Gambero Rosso.
Giovedì scorso infatti ero ad una magnifica serata organizzata appunto sulla terrazza della Città del Gusto del Gambero Rosso, dedicata ai vini rosati.


In abbinamento sono stati offerti tanti golosi panini, pizze ripiene e fritti, ma anche una gustosissima pasta con mandorle, olive nere e menta.
Mi è piaciuta al punto tale da volerla replicare il più presto possibile, anche se con qualche piccola variante.
Ecco allora come ho eseguito questa veloce ricetta:

Ingredienti:
(per 4 persone)

mezza bustina di granella di mandorle (al super si trova agevolmente)
400 gr. di casarecce siciliane (variante rispetto all’originale, che prevedeva delle penne)
15 olive nere
pochi pomodorini Pachino
15-20 foglioline di menta
olio extravergine q.b.
aglio

In una padella far imbiondire nell’olio l’aglio e successivamente aggiungere i pomodorini tagliati a dadini (nella ricetta originale c’era molta più salsa di pomodoro; io ho volutamente aggiunto poco pomodoro per evitare che il gusto di quest’ultimo coprisse troppo il sapore delle mandorle).
Aggiungere le mandorle e le olive nere denocciolate. Far cuocere circa dieci minuti per far insaporire, spegnere il fuoco e tenere da parte.
Nel frattempo cuocere le casarecce. Toglierle a tre quarti di cottura e mantecarle nella padella con qualche cucchiaio di acqua di cottura. Far insaporire bene ed impiattare (soltanto dieci secondi prima dell’impiattamento aggiungere le foglioline di menta, che col calore sprigioneranno tutto il loro profumo).
Un piatto buonissimo fresco, saporito, sfizioso in quanto si sente sotto i denti anche la croccantezza delle mandorle e direi estivo, anche se non è una pasta fredda. Ma effettivamente questo stesso piatto potrebbe essere benissimo anche una pasta fredda o, se servito caldo, sarebbe molto buono secondo me anche con una spolveratina di pecorino!

Tornando alla serata dei rosati, che mi ha dato lo spunto per questo buonissimo piatto, devo dire che ho degustato dei fantastici vini.
Quello che più mi è piaciuto è stato il rosato Mea Rosa Cantine Lunae Bosoni - Golfo dei Poeti Igt a base di uve Vermentino nero al 100% e molto fresco, minerale, godibile, beverino.
Ma ho molto apprezzato anche il Franciacorta Rosé Ferghettina ottimo e fresco, da aperitivo ma non solo (prima foto in basso).
Per finire un pasto, inoltre, un rosato che consiglio è il Tatti Tenuta Casteani, prodotto nella provincia di Grosseto da uve stramature.



Dopo l’ottimo rosato, da me degustato e abbinato un paio di post fa ad una spigola al cartoccio, è quindi proprio tempo di rosati….

Ps: ringrazio molto Flo per il premio che mi ha conferito, lo “Stylish Blogger Award”. Il logo del premio è indicato di seguito e le regole del gioco sono qui.

Dovrei dire sette cose su di me. Lo farò, ma non oggi. Intanto attribuisco a mia volta il premio a: Max, Agnese, Giulia, Gracianne, Jajo, Elisa e Bea.

6 luglio 2011

Consigli per gli acquisti



Il post di oggi riguarda dei suggerimenti su luoghi dove andare a mangiare, provenienti da un paio di fonti, una esterna ed una derivante da mie sperimentazioni.
La prima fonte è la Guida al mangiar bene low cost, presentata verso la fine di giugno scorso. Mangiare bene a basso prezzo è una cosa che non dispiace a nessuno, soprattutto in tempo di crisi. Questa formula può sembrare una contraddizione, ma in certi casi ciò si verifica davvero. E chi offre cibo di qualità a prezzi contenuti spesso fa capo a realtà imprenditoriali giovani, come si è potuto vedere in sede di presentazione della Guida alla Città del Gusto del Gambero Rosso, quando molti dei premiati erano tali. Giovani che hanno creduto in un progetto che pone la qualità dei prodotti come fulcro centrale della loro offerta.
Nella cartella stampa di presentazione c'erano premiati già conosciuti ed altri a me meno noti e la cui cucina vorrei sperimentare al più presto anche se in certi casi, per motivi di lontananza, non lo potrò fare immediatamente.
Tra quelli di Roma c’è anche Tricolore, un ottimo posto dove mangiare superlativi panini di alta qualità e dove apprendere fondamentali nozioni dagli illustri docenti della scuola di cucina.
Una guida quindi da tenere sempre a disposizione che credo utilizzerò spesso, da consultare quando si vuole mangiare bene (non necessariamente al ristorante ma anche in trattorie, paninerie, wine bar, salumerie, ecc.) in contesti oltretutto simpatici ed accoglienti.
La presentazione alla Città del Gusto è stata al solito ben organizzata, con un aperitivo finale ricco di stuzzicanti e sfiziosi finger food.



Vi voglio infine segnalare un ristorante molto buono dove sono stato recentemente, in occasione di una recensione fatta per l’interessante sito Cibando.
Si tratta del ristorante la Carbonara a Campo de’ Fiori a Roma, che valorizza molto la cucina ed i vini locali, con grandi classici della cucina romana presenti nel menù, ma anche con altri piatti interessanti, a volte leggermente modificati rispetto a quanto prevede la tradizione.
In questo ristorante ho particolarmente apprezzato un piatto originale che è lo spaghetto aglio, olio e peperoncino mantecato col pecorino romano, che ha conferito al tutto una cremosità davvero golosa.



Per maggiori dettagli trovate la mia recensione più approfondita qui e non dimenticate, prima di andar via dal locale, di dare un’occhiata alla bella piazza dalla prospettiva rialzata del primo piano del ristorante…

1 luglio 2011

La vie en rose: spigola ricca al cartoccio


E’ cominciata l’estate e la cucina, almeno per me, in questo periodo è molto più orientata verso i piatti a base di pesce.
Allora vorrei condividere con voi prima di tutto una ricetta che a me piace molto, perché è un concentrato di sapori, di colori e di profumi mediterranei, che trovano nel periodo estivo la loro massima espressione.
Si tratta di una spigola di mare al cartoccio, dentro al quale ho messo tanti ingredienti che si sposano davvero bene con questo tipo di pesce e che, fusi insieme, creano un sughetto che è davvero una delizia. Con conseguente forte tentazione di fare una bella “scarpetta”…
Ecco allora la ricetta:

Ingredienti:
(per una porzione)

1 spigola
1 patata
1 cipolla rossa di Tropea
1 rametto di rosmarino
basilico 3-4 grosse foglie
capperi q.b.
olive nere q.b.
5-6 pomodorini Pachino
olio extravergine di oliva
poco vino bianco secco

Prendere un capiente foglio di carta di alluminio e ungerlo leggermente di olio extravergine. Porlo dentro un tegame da forno e porci sopra la spigola pulita. Coprire la spigola di fettine di patata tagliate sottili e di rondelle di cipolla rossa. Aggiungere i capperi e le olive che si distribuiranno uniformemente e successivamente i pomodorini tagliati a dadini. Profumare col rosmarino e il basilico tagliato grossolanamente e salare, ma non in modo eccessivo.

La spigola al cartoccio, prima di essere infornata
Irrorare con l’olio extravergine ed il vino bianco e chiudere per bene il cartoccio. Infornare a 200°C per 20 minuti circa.
Ne verrà fuori un piatto davvero squisito, ricco e goloso che produrrà una deliziosa salsina con la quale si inumidirà la spigola. Davvero un piatto da assaggiare: provare per credere!


Un abbinamento secondo me ideale di questo piatto è con il vino Negroamaro rosato Igt dell’azienda Cantele, servito a temperatura di undici gradi, che con il suo buon corpo e le sue note intense ben supporta la saporita preparazione a base di pesce.
Buon appetito!