Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

28 giugno 2012

Piatti estivi di fine giugno ed inizio estate



E’ arrivata l’estate ed è tempo di piatti freschi e veloci (ed anche, in questo caso, di post veloci :-).
Eccone due molto facili da preparare e buonissimi.
Si tratta di due classici dell’estate, ma un po’ rivisitati.

1) La panzanella di mare: è una normale panzanella con l’aggiunta di colatura di alici e bottarga di muggine grattugiata (altri ingredienti: cipolla rossa, poco aceto, olio extravergine, pane raffermo bagnato, pomodori freschi, ma potete sbizzarrirvi anche con ulteriori arricchimenti); Ne viene fuori una panzanella dorata, gustosissima e mediterranea.



2) Insalata di riso rosso di Camargue Igp: avevo in casa i seguenti ingredienti che messi insieme hanno dato un risultato strepitoso: capperi, patate lesse a cubi, mandorle lievemente spezzate, pomodori, olio extravergine, menta, basilico e prezzemolo, emmenthal a dadini. Si potrebbero poi aggiungere olive nere, tonno e uova sode per fare una bella insalata di riso tipo niçoise visto che il riso di Camargue proviene proprio da una zona non lontanissima da Nizza…



Piatti buoni e veloci, dicevo che possono essere ottimi da gustare davanti ad una bella partita come quella di stasera contro la Germania: forza azzurri!!!!

24 giugno 2012

Tra orecchiette salate e…dolci



Le serate organizzate da Carlo Vischi, direttore della collana Immaginazione di Malvarosa Edizioni e TrentaGourmet di TrentaEditore, sono sempre bellissime. Se poi a ciò si aggiunge che questa volta la serata si è svolta in una location di grande eleganza come il Ristorante Vivendo del Grand Hotel St. Regis di Roma, non poteva che venirne fuori un grande evento.
Si trattava del secondo appuntamento di “Per tutti i Gusti-Il giro d'Italia a tavola” che aveva come tema centrale le eccellenze enogastronomiche pugliesi, che hanno avuto illustri produttori a rappresentarle, dalla Tenuta Tormaresca del gruppo Antinori al glorioso pastificio Cavalieri al caseificio Dicecca.
La serata è cominciata con l’interessante dimostrazione di Cake design da parte di Giusy Verni. A dire il vero avevo visto realizzare sporadicamente e soltanto in TV questo tipo di torte, caratterizzate dalla stravaganza e dalla bellezza estetica oltre che dalla bontà organolettica ed è stato molto istruttivo per me vederne una creazione completa.



Naturalmente, essendo il tema della serata incentrato sull’enogastronomia pugliese, la torta è stata realizzata splendidamente ricordando quelli che sono i prodotti tipici di questa fantastica terra, tra cui le orecchiette, realizzate pazientemente con della pasta di zucchero.

La "costruzione" della torta (1)
La "costruzione" della torta (2)


Lascio parlare le foto per farvi capire…è tutto commestibile…
La serata è poi proseguita con un’altra interessante “lezione”: quella tramite cui è stato possibile conoscere i segreti per preparare le orecchiette (questa volta quelle normali…), secondo la più vera ricetta tradizionale, quella insegnata e tramandata dalle nostre nonne.



Protagonista e “docente”: Sara Latagliata una giovane e simpatica blogger con le idee molto chiare sul suo futuro.
“Ero emozionatissima ed agitatissima – ha dichiarato Sara sul suo blog - temevo di non farcela, poi dentro di me ho pensato che per l’università avevo sostenuto più di trenta esami e che lì in quel preciso momento stavo per fare una cosa che amo tanto e che vorrei diventasse per me una professione. Ecco che il timore lascia il posto al coraggio e così, senza sapere neanche io come, inizio ad impastare e lavorare e creare le orecchiette e parlo parlo parlo, parlo di loro, le orecchiette ma anche di me della mia storia, di come nasce l’amore per il cibo e dei mie sogni”.



Bello conoscere nuovi foodblogger, ma soprattutto questo tipo di persone…
Ottimo anche il menù della serata, servito a buffet. Molto, molto buoni i latticini dell’azienda Dicecca, tra cui una fantastica ricotta e delle burrate inimitabili.
Interessanti tra gli antipasti anche la burratina con melanzane al basilico, pomodorini essiccati e marmellata di cipolla rossa d'Acquaviva ed anche il notevole bicchierino di polipo, patate e pesto.
Tra i primi buone le ruote pazze del Pastificio Cavalieri con passata di pomodoro, cacioricotta grattuggiato e basilico fresco, ma ancora più gustose le orecchiette con ragù di pesce, vongole e finocchietto selvatico.
A seguire, un buon lombetto d'agnello su passata di piselli, patate e ristretto di vino rosso e per concludere, un ottimo dolce a base di ciliegia con la quale contrastavano divinamente al suo interno dei taralli dolci.
Nuovi incontri e volti noti hanno poi dato ulteriore impulso alla “qualità della serata”, con la loro simpatia, competenza e curiosità.
Ancora un grazie allora a chi ha reso possibile questo interessante evento!

18 giugno 2012

E mentre...



E mentre gli europei di calcio sono un ottimo passatempo contro la noia dei programmi televisivi estivi.
E mentre stasera si sta preparando un “biscotto” a spese della nostra nazionale di calcio.
E mentre ci sarà un Germania-Grecia che può essere considerato il derby dello spread.
E mentre vi scrivo, esattamente cinque anni fa, scrivevo il mio primo post di questo blog: AUGURI LEFRANCBUVEUR!
Tanto tempo è passato, tanti amici ho acquisito e tante soddisfazioni ho ricevuto! Grazie quindi a tutti i miei lettori che hanno avuto la pazienza di seguirmi e spero che continuerete a farlo con la stessa passione che ho io, uguale a quella di cinque anni fa.
La mia “torta” per questo lieto evento non è rappresentata da un dolce (che non amo tanto) ma da una “torta” di involtini di melanzane, su cui metto idealmente, come candeline, delle foglioline di basilico.
Sono degli involtini che ho mangiato a Pasqua ad Ischia e che mi sono piaciuti davvero molto, anche con un ripieno di carne macinata di maiale che stavolta tuttavia non ho utilizzato.




Ecco a voi la ricetta: tagliare nel senso della lunghezza tre melanzane dopo averle sbucciate, ottenendo delle fettine abbastanza sottili. Metterle in acqua e sale, asciugarle e friggerle in olio di semi.
Farle ben asciugare su carta assorbente (siccome le melanzane assorbono molto olio, fatele ben spurgare su carta assorbente per un paio di volte).
Affiancare a due a due (sovrapponendole un po’) le melanzane ed inserirvi dentro un ripieno costituito da una fettina di fiordilatte tagliata sottile e del prosciutto cotto (io ho utilizzato in questo caso alternativamente salame o mortadella). Avvolgere ad involtino e porre man mano in un tegame che va al forno dove alla base è stata messa della salsa di pomodoro. Una volta formati tutti gli involtini, cospargerli ancora di salsa di pomodoro e di parmigiano grattugiato. Infornare giusto il tempo (10 minuti circa) che il sugo si insaporisca e che il fiordilatte fonda. Servirli caldi ed immediatamente (se si aspetta del tempo dopo fine cottura, il fiordilatte si potrebbe indurire troppo e gli involtini potrebbero risultare meno morbidi).
Un piatto fantastico che vi suggerisco di provare!
Ps: di che tipo potrebbe essere secondo voi il “biscotto” di cui parlavo sopra? ;-) inviatemi le vostre ricette. La migliore verrà pubblicata sul mio blog.

Pillola golosa del giorno: ho assaggiato recentemente una sublime crocchetta di patate dalla “Gatta Mangiona”, ottima pizzeria romana gourmet con olio all’aglio, pecorino e menta: ‘na goduria!

10 giugno 2012

Sandwich, che passione!




Ha compiuto da poco 250 anni uno dei miei snack preferiti, il sandwich. Il sandwich sembra infatti che sia stato inventato nel lontano 1762 dal quarto conte di Sandwich, una cittadina inglese del Kent che porta proprio questo nome.
John Montagu, appunto il conte di Sandwich, chiese che gli venisse portata della carne tra due fette di pane in modo da non fermarsi per il pranzo durante una partita a carte. La cosa si diffuse anche tra i suoi amici e via via si affermò quello che tuttora è un gustoso modo di mangiare veloce e in modo sfizioso.
Il capitano Cook inoltre chiamò le odierne Hawaii “sandwich islands” in onore del suo finanziatore, il conte di Sandwich.
Nella cittadina inglese da cui trae origine il sandwich, quest’anno vi sono stati grandi festeggiamenti durati una settimana.
Da rilevare che c’è anche un interessante sito, quello della British Sandwich Association, che tra l’altro ne dà una precisa definizione che di seguito vi riporto: “Any form of bread with a filling, generally assembled cold - to include traditional wedge sandwiches, as well as filled rolls, baguettes, pitta, bloomers, wraps, bagels and the like, but not burgers and other products assembled and consumed hot. Hot eating sandwiches are also included.”Definizioni a parte, in 250 anni le versioni e declinazioni del sandwich che si sono susseguite sono davvero tante. In Italia abbiamo anche il mitico tramezzino, di cui l’inventore pare fosse lo storico e bellissimo locale di Mulassano a Torino. Ma ogni versione di panino in generale merita un post a parte (vi vorrei parlare infatti prossimamente del panino con hamburger, dei panini-gourmet, degli ambulanti di qualità che deliziano le pause pranzo, ecc.).
Oggi invece voglio soffermarmi sul classico sandwich all’inglese, che si può degustare altrettanto classicamente con del tè, all’ora del tè.
I sandwich da tè prevedono l’uso del burro che permette di evitare che il pane si bagni col ripieno. Per mantenere morbido un sandwich occorre inoltre che sia tenuto in frigorifero, ricoperto con un panno umido e toglierlo soltanto poco prima di servirlo.
La conservazione sotto un panno umido è molto importante, ma vedo che nella mia città nel caso dei tramezzini (per cui peraltro a Roma comunque vi è un buon livello qualitativo) non sempre si rispetta questo principio, essendo spesso contenuti in film di plastica trasparente che sinceramente non mi danno grande fiducia. E ciò avviene anche in locali di un certo nome, purtroppo.
Tornando ai nostri sandwich all’inglese, con quelli salati è ideale l’abbinamento con i tè verdi.
Il sandwich che ho scelto di farvi conoscere oggi è un sandwich all’uovo e curry, tratto dall’interessante libricino “Dolci, sandwiches… e tè  - Le ricette di Miss Babington" della mitica sala da tè Babington’s a Roma.




Ecco ingredienti e preparazione:

Ingredienti:

8 fette di pane bianco
2 uova sode
50 gr. di maionese
30 gr di yogurt
4 cucchiaini di curry in polvere
Sale
30 gr di burro morbido

Mettere le uova, la maionese, lo yogurt ed il curry in un mixer, frullare e salare.
Spalmare il burro sulle fette di pane, aggiungere una generosa dose di composto frullato e coprire con l’altra fetta di pane. Tagliare le croste e dividere il sandwich in triangoli o rettangoli. Spalmare il composto anche su qualche lato del sandwich ed appoggiateli su della polvere di curry in modo che quest’ultima si attacchi bene.
Impiattare nel modo che volete. Io, come potete vedere dalla foto, ho guarnito il piatto con “gocce” di ripieno e polvere di curry.




Servire insieme ad un Darjeeling first flush, un tè nero indiano leggermente pungente.
E buon sandwich a tutti!

Ps: qui trovate anche uno speciale del Guardian sui 250 anni del sandwich.

3 giugno 2012

Uno spaghettone davvero non male


La ricetta di oggi è cominciata come semplice esperimento, ma si è rivelata una bellissima e piacevole sorpresa.
Ho messo insieme degli ingredienti che stanno molto bene nei piatti di mare come i capperi, la bottarga di muggine, il limone. Ho poi apportato delle piccole modifiche, come l’utilizzo del lime al posto del limone e l’aggiunta del burro per dare maggiore cremosità.
Ne è venuto fuori uno spaghetto interessantissimo, profumato, aromatico e dal sapore del mare.
Piccole annotazioni (anche per chi non conosce bene alcuni ingredienti della ricetta):  
  • il lime sulla pasta non lo avevo mai assaggiato e ci sta proprio bene, soprattutto in abbinamento agli altri ingredienti;
  • la bottarga di muggine (ovviamente NON QUELLA IN POLVERE) di Cabras (luogo vicino ad Oristano) costa un po’ (ho fatto quasi un’indagine di mercato sul suo prezzo che oscilla tra i 12 ed i 15 euro l’etto) ma è davvero meritevole di essere definita “l’oro di Cabras”;
  • ho utilizzato non degli spaghetti ma degli spaghettoni che reggono meglio il condimento e danno decisamente più soddisfazione, essendo più “robusti”.
Ma passiamo alla descrizione della ricetta:
In una padella mettere una manciata di capperi insieme a del burro intero. Aggiungere della buccia di lime grattugiata e poco olio extravergine.
Mettere intanto a cuocere degli spaghettoni di media/ottima qualità e scolarli un paio di minuti prima del tempo di cottura. Far finire la cottura nella padella aggiungendo due-tre cucchiai di acqua di cottura. Il burro in questo modo si scioglierà e l’emulsione burro-olio-acqua di cottura creerà una cremina deliziosa. Spegnere il fuoco ed aggiungere poco succo di lime ed una generosissima dose di bottarga di muggine grattugiata. Mantecare bene e servire questo delizioso piatto guarnendo con delle scaglie di bottarga; un piatto che ha sorpreso me (pensavo fosse meno buono, sinceramente) ed i miei ospiti.

La mia pasta con sfondo "bucolico"
Possibili varianti (ma il piatto diventa tutt’altra cosa): al posto del lime il limone e della bottarga la colatura di alici.
Adoro queste ricette semplici ma ottime!