Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

13 marzo 2015

Come al Café Orquídea…


Il mio recente (relativamente ormai…) viaggio a Lisbona mi ha fatto venire un gran desiderio di leggere qualche bel libro ambientato in questa stupenda città.
Se non altro per comprendere maggiormente la capitale portoghese, che ora conosco abbastanza, attraverso l’osservatorio privilegiato di qualche bravo scrittore, oltre che per stimolare piacevoli ricordi di posti visitati o scoperti.
In questo senso, un libro molto interessante è “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, più volte citato nel mio blog. Un libro che ho letto tanto tempo fa, ma che ho riletto con grandissimo piacere, perché è molto gradevole, fine, discreto e impregnato della magica atmosfera che caratterizza la principale città lusitana.
Il libro è ambientato nel periodo della dittatura di Salazar ed ha come protagonista Pereira, un anziano giornalista sovrappeso e con problemi di cuore, responsabile della pagina culturale di un giornale del pomeriggio. La vita di Pereira subisce una svolta quando conosce il giovane Monteiro Rossi (e la sua fidanzata Marta) che decide di aiutare economicamente chiedendogli di scrivere sul suo giornale dei necrologi di grandi autori. I due ragazzi sono però anche dei ribelli che combattono contro il regime di Salazar e ciò avrà indubbiamente un impatto anche sulla vita di Pereira.
Pereira è un personaggio a cui il lettore si affeziona molto, per la sua grande umanità e bontà, il suo intatto amore per la moglie morta e la sua passione per la buona cucina, anche se frenata dai problemi di salute.
Pereira amava prendersi una pausa o fare incontri di lavoro in un locale frequentato da intellettuali che si chiamava Cafè Orquìdea, in cui era solito consumare della limonata molto zuccherosa e fresca (era estate e faceva molto caldo) e delle omelette alle erbe aromatiche.
A tal proposito, rileggendo questo libro, ho avuto anche la fortuna di trovare nelle sue pagine la semplice ricetta di questa omelette, che vi riporto testualmente:

“…Alle otto Monteiro Rossi dormiva ancora. Pereira si recò in cucina, sbatté quattro uova, vi mise un cucchiaio di mostarda di Digione e un pizzico di origano e di maggiorana. Voleva preparare una buona omelette alle erbe aromatiche, e forse Monteiro Rossi aveva una fame del diavolo, pensò”.

Ho voluto allora replicare questa ricetta perché, pur nella sua semplicità, mi intrigava molto l’aggiunta della senape di Dijon che effettivamente dà una marcia in più al prodotto finale, che è risultato buonissimo e profumatissimo.


Come senape ho utilizzato un prodotto più delicato, meno forte e pungente del solito, biologico, e devo dire delizioso, dell’azienda Cereal Terra.
Inoltre ho sostituito l’origano con del timo, che mi piace di più, ma sulle erbe aromatiche da utilizzare ci si può davvero sbizzarrire con la fantasia, a seconda dei vostri gusti.
Ho poi preparato l’omelette come piace a me e cioè baveuse, quindi senza far troppo cuocere l’interno della preparazione che rimane semi-liquido…
Un sentito grazie ad Antonio Tabucchi per averci regalato questo splendido romanzo e… anche per questa deliziosa omelette!

2 commenti:

Gabriella ha detto...

Tu m'as donné deux envies : de relire
Tabuchi, de me faire comme Pereira une
omelette aux herbes mais baveuse !!
Au Café Orquidéa on ne servait que de la
salade de poissons et cette omelette.
Ce livre temoigne de la résistance au
fascime et surtout à la censure. On en a
bien besoin par les temps qui courent.
Si tu as la saudade de Lisbonne, fait un
tour dans la Tasca d'Elvira, blog très riche, ou l'âme et la cuisine portugaise
sont au coeur de tout.

Lefrancbuveur ha detto...

@Gabriella: merci, je suis content de te donner envie de relire Tabucchi et de manger l'omelette "baveuse" ;) Je connais bien le blog d'Elvira et c'est un des mes blog préférés. T'as raison, elle fait une cuisine très spéciale et de l'ame. A bientot!