Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

27 giugno 2015

Di orecchiette al pomomascarpone e altre storie


La scorsa settimana sono stato invitato ad una serie di piacevoli eventi, di cui via via vi parlerò su “questi schermi”.
Uno di questi riguardava l’inaugurazione della stagione estiva di due locali molto interessanti e sfiziosi, il Dillà e La Buvette, situati a pochi passi l’uno dall’altro nelle immediate vicinanze di Piazza di Spagna. Nell’ambito di questo evento, sono stati anche promossi e offerti i vini de La Tognazza Amata l’azienda della famiglia Tognazzi.
Il figlio del grande Ugo, Gianmarco, ha in particolare presentato in anteprima le nuove etichette del vino bianco “Tapioco” (definito da Ugo Tognazzi “il vanto della mia vigna”) e dei rossi “Antani”.
Ad accompagnare degnamente questi ottimi vini, sono state le sfiziose preparazioni dell’Executive Chef dei due locali, Andrea Misseri.


Presso il Dillà (Via Mario de’ Fiori, 41), taverna romana arredata anche con materiali di recupero, lo chef Misseri, ha deliziato gli ospiti con uno show-cooking che è partito da una fresca ceviche di ricciola in passion fruit, lime e coriandolo, servita col vino “Tapioco”, per continuare poi con delle orecchiette al pomomascarpone, dedicate al grande attore e gastronomo Ugo Tognazzi.


Un’originale ricetta scritta e realizzata proprio da Ugo, che era un raffinato intenditore di cose buone e che amava definirsi un cuoco prestato al cinema. La ricetta è stata tratta dal suo libro La mia Cucina (con ingredienti ed esecuzione scritti a pennarello) ora introvabile come altri libri, sempre di cucina, di questo celebre attore italiano.
Per inciso, devo dire che amo molto i piatti anni ’80, un po’ più pesanti di quelli di oggi, più semplici, ma pieni di sapore ed ho voluto allora cercare questa ricetta che lo chef Misseri ha soltanto di poco modificato. Eccola, per chi la volesse replicare e vi invito a farlo perché è buonissima!


Tornando al racconto della serata, tra un bicchier di vino e l’altro, abbinati anche ad un’ottima selezione di salumi e formaggi, si potevano ammirare al Dillà, su delle lavagnette, delle bellissime frasi di Ugo Tognazzi, raccolte con cura da Daniele Marras, sommelier e responsabile di sala del Dillà.
Allo show cooking di cui sopra è seguito poi anche uno “Show-Cocktail” nel locale La Buvette, la storica ed elegante caffetteria di Via Vittoria totalmente ristrutturata nello stile delle antiche stazioni ferroviarie francesi degli anni ’90, per la presentazione del nuovo american-bar.
Anche qui ottime e sfiziose le proposte “food”, con un ricco e intrigante menù finger, e speciali cocktails, come il “The Gentleman” (vodka con fave Tonka, mandorle tostate e cannella, vermouth, Drambuie, Rabarbaro Zucca e Bitter al Cioccolato) affumicato al pregiatissimo thè nero “Lapsang Sou Chong” e creato “a vista” dai bartender-sommelier del locale.


Conclusione ancora una volta golosa con i prelibati dolci creati dalla chef pasticciera de La Buvette, Marta Bertini, tra cui il cioccolatino al fondente con infusione di tonka e caramello salato.

Ps presto vedrete sul mio blog altre ricette tratte dai libri di Ugo Tognazzi, preparatevi! ;)

23 giugno 2015

Exquisitaly, l’eleganza della tradizione


La scorsa settimana sono stato a cena in un bel locale del centro di Roma, nei pressi di Piazza della Repubblica, aperto relativamente da poco. Si tratta di uno spazio multifunzionale, attivo dal mattino alla sera, che segue il fil rouge della qualità, dalla scelta delle materie prime alla loro trasformazione in cucina.
Questo locale, il cui nome è tutto un programma, Exquisitaly, è infatti al tempo stesso caffetteria, gastronomia, gelateria, pasticceria artigianale, ma anche ristorante.


Il tutto in un ambiente piacevole ed accogliente, che si affaccia sulla suggestiva Piazza San Bernardo, dove si può ammirare la bella fontana che si apprezza ancor di più dall’alto del primo piano, dove è situato il ristorante.
Qui la cucina è all'insegna della tradizione italiana, leggermente rivisitata, con una grande attenzione per i prodotti di eccellenza del territorio, sia locale sia nazionale.
Tutto ciò è possibile grazie al giovane (appena 26 anni!) e bravo chef Federico Sartucci, che ha già maturato importanti esperienze in rinomati ristoranti e scuole di cucina.
Nell'evento riservato alla stampa denominato "L'Eleganza della Tradizione", volto a far conoscere a giornalisti e foodblogger il nuovo menù del locale, ho avuto modo di apprezzare la grande qualità degli ingredienti, la bontà dei piatti offerti e la buona selezione dei vini. Già a partire dall'aperitivo, che è risultato vario, ricco, sfizioso e goloso.


La cena vera e propria, alla presenza anche del proprietario Rodolfo Mazzei che ci ha aiutato a comprendere meglio le caratteristiche del locale e la sua filosofia, è cominciata con un antipasto composto da ottimi formaggi e salumi, selezionati dai migliori fornitori locali, con chicche davvero interessanti. Ottima anche la parmigiana di melanzane, ben presentata, gustosa, non pesante, con bei contrasti e diverse consistenze.
Tra i primi sono stati proposti grandi classici della tradizione italiana, ma con qualche variante molto interessante.


Ottimi davvero i secondi, in particolare un polpo con patate “sfogliate”, morbido, lievemente arrostito, gradevole e una sofficissima guancia di manzo brasata al vino rosso, cotta per tanto tempo a bassa temperatura.



Il finale è stato la degna conclusione di una bellissima cena: squisiti dolci di ogni tipo e delle ottime praline, alcune delle quali vincitrici di numerosi premi nazionali. Va sottolineato infatti che nel locale è possibile anche apprezzare a tutte le ore la pregiata offerta di cioccolata di qualità del brand marchigiano Bruco.



Buonissima in particolare la pralina gianduia e fichi, un abbinamento se vogliamo insolito e azzeccatissimo e quella cioccolata ed anice, veramente in ottima sintonia tra loro.


Una gran bella serata quindi, che mi induce a invitare tutti voi a visitare questo bel locale, che in ogni momento della giornata offre sempre qualcosa di interessante, gustoso e goloso.

18 giugno 2015

E siamo a otto…


Qualche giorno fa il mio blog ha compiuto ben 8 anni!
Auguri allora e lunga vita a questo mio diario enogastronomico che tante soddisfazioni mi ha dato in questo periodo di tempo.
Per festeggiare, vi offro virtualmente una fetta di questa buonissima torta di ricotta e pere di Sal De Riso.
Cin cin! ;)

12 giugno 2015

Il Cuoco e la Camicia


Sono stato di recente in un ottimo ristorante che mi è piaciuto molto e della cui cucina vi vorrei parlare.
Questo locale, che prende il nome di Cuoco e Camicia, si trova a due passi dalla movida di Monti, ma in un angolo più appartato e tranquillo, dove si può, in pieno relax, gustare una cena di qualità. Un locale accogliente e moderno, dotato anche di uno spazio all’aperto molto piacevole nella bella stagione.
Cuoco & Camicia è gestito da Francesco Raveggi, imprenditore dalla lunga esperienza nel mondo della ristorazione (è lui la “camicia”), mentre Riccardo Loreni, il “cuoco”, delizia gli ospiti con le sue creazioni in cucina.
La cucina di questo ristorante è infatti davvero intrigante, con lo sviluppo di menù periodicamente diversi ed originali, guidati dalla stagionalità degli ingredienti utilizzati, in un piacevole mix tra tradizione, mediterraneità e creatività. Alla base di tutto, delle materie prime di grande qualità.


Tra gli antipasti si può gustare una piacevole e fresca tartare di tonno con asparagi, mango e lamponi o l’ottimo polpo verace arrosto con agretti, burrata, battuto di pomodorini e salsa al nero di seppia.


Nei primi sono da consigliare i cremosi ed originali tortelli di carbonara con zucchine saltate o le interessanti fettuccine cacio e pere con pistacchi e liquirizia. 


Molto intriganti sono anche dei ravioli che combinano le caratteristiche del formaggio caprino con il pesce (ravioli di caprino con pomodorini, vongole e ostriche), abbinamento a mio avviso molto appropriato.
Da non perdere tra i secondi piatti è la faraona ripiena di cicoria e salsiccia, con salsa di mele e tartufo estivo, con gusti ben bilanciati e un profumo senza eguali.


La strada verso il dessert è aperta da una piacevole e cremosa mousse al cioccolato biondo e lamponi per poi arrivare al dolce vero e proprio che può essere un crumble di mele, gelato alla colomba pasquale e caramello salato al caffè.


Ottima la selezione dei vini, anche con etichette inedite tutte da scoprire, grazie alla competenza della brava sommelier Elisa.
Un locale quindi che consiglio vivamente di visitare e dove presto ritornerò per assaggiare tanti altri sfiziosi piatti presenti nel menù estivo.

5 giugno 2015

Volcanic wines, un anno dopo


Anche quest’anno ho preso parte alla bella manifestazione Volcanic Wines svoltasi, come nel 2014, tra Orvieto, Pitigliano e Montefiascone.
Questo evento è nato qualche anno fa dall’accordo tra numerosi Consorzi di tutela di vini di qualità (qualche esempio: quello del Soave, del Bianco di Pitigliano, dell’Orvieto, oltre all’Enoteca Provinciale della Tuscia) di diversi territori italiani, con lo scopo di promuovere i vini provenienti da suoli magmatici.
La natura del terreno sul quale sono impiantati i vitigni assume un’importanza fondamentale. Il suolo, infatti, è in grado di influenzare notevolmente la qualità e lo sviluppo delle colture, in virtù della sua specifica composizione chimica. Ne vengono fuori vini accomunati da grande mineralità, ricchezza di potassio e dalla qualità drenante dei terreni da cui derivano; ma anche vini dalle caratteristiche molto differenti, come ho ancora una volta potuto constatare nella manifestazione di quest’anno.
Il mio weekend di Volcanic Wines 2015 è cominciato ad Orvieto dove nel bel chiostro del Palazzo del Gusto abbiamo iniziato la degustazione di ottimi vini del territorio.
Tra questi, ho avuto la conferma della grandezza e della bontà dei vini di aziende come Barberani, Decugnano dei Barbi, Cantine Bigi, ma ho anche scoperto l’interessante Cantina Altarocca, situata ai piedi dello sperone tufaceo di Rocca Ripesena, non lontano da Orvieto. Un’azienda convertita al biologico che offre anche attività di alloggio e ristorazione e di cui ho particolarmente apprezzato il Bianco d’Altarocca, uno Chardonnay di grande struttura e personalità, dal profumo leggermente speziato, con dolci sentori di legno e dal sapore sapido, minerale, con note di frutta matura e tropicale.


Gli ottimi vini bianchi e rossi assaggiati nelle degustazione ben si abbinavano agli splendidi salumi e formaggi locali (adoro i pecorini umbri) offerti in accompagnamento, oltre che ad una splendida porchetta e alle buonissime lumachelle orvietane.


Queste ultime sono dei rustici a forma concentrica o di lumaca con cui è stato amore a prima vista (o meglio, assaggio). Sono preparate con farina 0, strutto, lievito, acqua, olio extravergine, sale, pepe, pancetta e pecorino e sono davvero buone. Dovrò presto provare a prepararle in casa!
Dopo una bella visita allo splendido Duomo di Orvieto, condotta da una guida molto preparata che ci ha spiegato tra l’altro che questa chiesa fu edificata nel 1290 e finita di costruire solo dopo oltre tre secoli, siamo giunti a Montefiascone.
Qui abbiamo alloggiato nello splendido hotel-ristorante con vista lago La Carrozza d’Oropresso il quale abbiamo anche cenato.


Una cena a base di pesce di lago (con l’aggiunta dell’immancabile e sempre buona porchetta) che è stata supportata degnamente da tanti ottimi vini vulcanici. Come ad esempio quelli dell’azienda Menti Vini o della Fattoria La Maliosa. Interessanti anche i vini dolci, tra cui non posso non citare il mio amato passito secco ischitano Giardini Arimei e la Malvasia delle Lipari Passito 2012 di Fenech.


Il giorno dopo abbiamo cominciato la giornata con la visita alle splendide cave di tufo di Sorano, in un suggestivo paesaggio immerso nel verde, a cui si accede a tratti tramite affascinanti stradine strette e alberate.




E’ seguita poi un altrettanto bella visita tra le strade di Pitigliano, attraversando anche il quartiere ebraico, pieno di viuzze caratteristiche, e approdando infine per il pranzo alla storica cantina di Pitigliano.


Qui, insieme ad ottimi vini, abbiamo degustato una gustosissima e cremosa zuppa di fagioli (con olio a crudo e pepe, naturalmente!) come solo in Toscana sanno fare, e poi tanti ottimi salumi e formaggi, serviti volendo anche con del buon miele. 




Da rilevare che in questa stessa cantina abbiamo stappato ed assaggiato anche un grandioso spumante locale di ben 25 anni di età!
Il pomeriggio è stato dedicato poi alla visita della bella Cantina Sasso Tondo che, come l’anno scorso, ci ha offerto una squisita ospitalità con degustazione di ottimi vini, tra cui l’Isolina Bianco di Pitigliano Superiore Doc 2010 e 2011.
Il nostro interessante tour si è concluso con una degustazione guidata molto interessante presso la splendida Rocca di Montefiascone.


La degustazione è stata condotta autorevolmente da Armando Castagno, giornalista e critico nel settore del vino da oltre quindici anni.
Tra i vini degustati mi ha colpito un prodotto che conoscevo poco, il Lessini Durello Doc Spumante Brut Settecento33 della Cantina di Soave. Un vino che ha avuto una crescita quantitativa e qualitativa enorme nel corso degli anni, di grande finezza al naso, con una netta nota minerale, duro, ma lineare e fresco.
Altro grande vino che mi è piaciuto molto è l’Ischia Doc Bianco Pietra Brox 2013 Giardini Arimei prodotto in prossimità della splendida baia di Citara su terreni di tipico tufo verde, vinificato prima in palmento e poi in acciaio. Un vino molto sapido, con piacevoli note di dattero e di frutta matura.


Tra i rossi, ho molto apprezzato il Cesanese di Olevano Romano Doc Vignalibus 2012 dell’azienda Proietti, ben strutturato, con note di frutti rossi, di lavanda e di ciliegia.
Per finire, ottimo anche il Colli Euganei Docg Fior D’arancio Passito 2010 Cà Lustra, con sentori di fiori d’arancio, miele d’arancio, caramella d’orzo e un cenno di zafferano…
Terminata la degustazione, è iniziata la cena, nell’esatto momento in cui sul lago di Bolsena, dall’alto della Rocca, si ammirava un tramonto davvero mozzafiato.


La cena ha previsto alcune specialità della Tuscia, tra cui degli ottimi legumi, e una buonissima trippa alla romana di giusta piccantezza e sapidità.



Il mio tour di quest’anno si è concluso qui. Come lo scorso anno, ho apprezzato molto questa iniziativa, che in questa edizione ha coinvolto anche più di venti giornalisti provenienti dal Nord Europa, che hanno scoperto non solo il vino di piccole zone ma dalle grandi potenzialità, ma anche il paesaggio, la storia dei luoghi, la cultura legata al territorio.



In definitiva questo Progetto dimostra che una valida collaborazione e una condivisione degli obiettivi permettono di lavorare efficacemente, come ha sottolineato anche Edoardo Ventimiglia presidente del Consorzio di Tutela del Bianco di Pitigliano e Sovana. E condivido molto la dichiarazione di Enzo Barbi, presidente del Consorzio dei vini di Orvieto che sostiene che Volcanic Wines è la dimostrazione che anche nel mondo del vino è possibile fare sistema, lavorando su progetti validi, e ciò diventa un bel segnale per tutte le denominazioni”.
Un doveroso ringraziamento deve andare infine a Carlo Zucchetti e a tutto il suo staff per l’impeccabile, come sempre, organizzazione di questa manifestazione.