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17 febbraio 2016

Flammekueche!


Di recente, nell’ambito di un evento organizzato a Roma dall’Ufficio del turismo francese, ho avuto modo di fare una interessante chiacchierata con la brava e professionale direttrice del locale Ufficio di Mulhouse, cittadina della regione dell’Alsazia.
Parlando ovviamente anche di food e dei piatti tipici alsaziani non si poteva non citare la caratteristica Flammekueche; ed ovviamente è scattata subito in me una irrefrenabile voglia di prepararla.
La Flammekueche (o tarte flambée in lingua francese) è un piatto tipico dell’Alsazia (regione francese al confine con la Germania, da cui prende il nome tedesco) con cui ho fatto per la prima volta “conoscenza” in una brasserie di rue de Canettes a Parigi tanti anni fa.
Si tratta di una sorta di focaccia (non chiamiamola pizza, però!) che prende questo nome per il fatto che viene cotta al forno a legna a fiamma viva.
Si dice che questa focaccia si preparasse nelle panetterie prima di cuocere il pane, per mettere così a punto il forno alla giusta temperatura per la successiva cottura del pane stesso.
In passato, nei villaggi alsaziani, ci si riuniva inoltre le domeniche per cuocere il pane della settimana nel grande forno a legna comune. Attendendo che la legna infuocata formasse la brace, si facevano cuocere queste torte, che erano lambite dalle fiamme all'interno del forno.
Vi avverto subito che si tratta di una preparazione un po’ pesante, non tanto adatta ad un clima mite come quello che stiamo avendo qui a Roma in questi giorni. Negli ingredienti infatti non vi è nulla di leggero: crème fraiche, formaggio, cipolla, pancetta. Ma è buona e golosa e quindi per una volta uno strappo alla regola direi che ce lo possiamo concedere!
Detto questo, vediamo nel dettaglio questa bella e buona ricetta che ha la caratteristica di avere la pasta con cui si prepara molto sottile e di essere cotta ad alta temperatura per breve tempo, in modo che le fiamme possano cuocere, senza bruciare la preparazione.
Ovviamente a casa si può preparare anche nel normale forno elettrico, purché tenuto ad alta temperatura.
Ecco la ricetta che ho avuto l’onore di ricevere, tramite l’ufficio del turismo di Mulhouse, dal ristorante Le Cellier (Chef Jacky Clemencin) della stessa cittadina alsaziana.


Ingredienti:

pasta di pane 200 gr.
formaggio bianco (tipo Quark) 150 gr.
panna da cucina 150 gr.
pancetta affumicata a cubetti 80 gr.
1 cipolla bianca
olio extravergine
burro
sale e pepe
un pizzico di noce moscata

Mescolare il formaggio bianco con la panna e aggiustare di sapore con sale, pepe e noce moscata (lo chef alsaziano aggiungerebbe anche un giallo d’uovo, ma ho evitato di metterlo per non appesantire ulteriormente la ricetta).
Nel frattempo affettare sottilmente la cipolla e farla appassire in padella con una noce di burro, unendo poco dopo i cubetti di pancetta. Stendere poi la pasta di pane con il mattarello nel modo più sottile che potete.
Spalmarci sopra il composto di formaggio e panna, aggiungere le cipolle e la pancetta, semicotti come sopra, un filo di olio e infornare per 10-15 minuti alla massima temperatura del forno.
Spegnere comunque quando le cipolle saranno leggermente bruciacchiate e il formaggio sarà quasi liquefatto.
Servire tiepida, rigorosamente insieme a una buona birra alsaziana. E vi immergerete per più di un istante nei profumi e nei sapori di questa splendida terra situata nella Francia orientale.
Una regione che vorrei scoprire presto. Dalla chiacchierata cui accennavo prima, ho potuto ad esempio fermamente convincermi che Mulhouse deve essere stupenda.
Vi dò qualche flash sulle cose da vedere in questa città, che è un importante centro di stampa su stoffa, tanto da meritare il soprannome di “Manchester francese”. Con un apposito museo da poter visitare.
Altri musei da non perdere durante una visita a Mulhouse sono:

il museo dell’automobile
il museo del treno
l’ecomuseo di Alsazia
e (sfiziosissimo) il parco del Piccolo Principe.

Per i foodies, infine, è da rilevare che a Mulhouse c’è l’unico ristorante italiano stellato (2 stelle Michelin) in Francia (Chef Stefano D'Onghia).
E come rinunciare all’incanto e alla magia del mercato di Natale di Mulhouse?
Insomma di motivi per recarsi a Mulhouse ce ne sono tanti e occorre quindi proprio andarci di corsa. Io lo farò presto e voi?

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