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2 novembre 2016

I tesori enogastronomici dell’Auvergne


Nello scorso post vi ho parlato del bellissimo territorio, della grande biodiversità e della straordinaria natura della verde Auvergne.
Nell’articolo di oggi vorrei invece farvi conoscere i suoi prodotti e piatti tipici, che proprio e solo da questi territori nascono e acquisiscono così caratteristiche uniche e inimitabili altrove.
Anche da questo punto di vista, l'Auvergne offre moltissimo. Innanzitutto è una regione, come ho avuto ampiamente modo di vedere e comunicarvi, che si presta molto al pascolo degli animali, viste le sue immense estensioni, le sue montagne e colline vulcaniche e i suoi bei erbosi prati.


Non è un caso quindi che questa regione eccella per le produzioni zootecniche, a cominciare dai tanti formaggi di qualità, tutti Dop, che rappresentano circa un quarto della produzione francese di formaggi a denominazione di origine.
Questi formaggi, in particolare, sono prodotti con latte di mucche che pascolano in prati ricchi di una flora molto aromatica, e i relativi disciplinari di produzione assegnano un ruolo predominante all'erba nella loro alimentazione.
Gli stessi disciplinari prevedono anche l'allevamento estensivo, che garantisce la conservazione delle risorse naturali e la biodiversità tenendo vivo il territorio, con un impatto positivo e durevole sull'agricoltura, sull'ambiente e anche sul turismo.
I cinque formaggi Dop della regione sono la Fourme d'Ambert, il Saint Nectaire, il Cantal, il Bleu d'Auvergne e il Salers.
Qualche piccolo cenno su di essi. La Fourme d'Ambert sembra si producesse già al tempo dei galli quando i druidi, che celebravano il loro culto sui monti del Forez, conoscevano già questo formaggio. Quest’ultimo è un erborinato dalla pasta cremosa che in bocca rilascia note profumate, aromi delicati e un sapore abbastanza deciso. E’ ottimo abbinato semplicemente con il pain d’épices e con un vino della Loira che ho trovato fantastico, il Coteaux du Layon "Les Varennes".


Un altro formaggio erborinato della regione è il Bleu d’Auvergne, dai sentori di funghi selvatici e dal sorprendente lato fondente e cremoso.
C’è poi il mio formaggio preferito, il Saint Nectaire, prodotto in una piccola zona, tra il Mont Dore e il Massif du Sancy, dove ricade il comune di Saint Nectaire, famoso per la sua celebre chiesa romanica.



Il Saint Nectaire è un formaggio a pasta molle, di color crema, caratterizzato al palato da piacevoli sentori di nocciola.


Quanto al Cantal, area ad ovest della regione dell’Auvergne, ne esistono tre tipi a seconda del grado di maturazione, ma quello più diffuso è il Cantal Entre Deux, affinato fino a 7 mesi. Esso presenta un equilibrio sottile tra l’intensità del gusto e la diversità degli aromi. Il suo gusto è delicatamente fruttato, latteo e presenta anch’esso note di nocciola.


Infine il Salers (che prende il nome da una razza di mucca rosso bruna tipica della zona) è un formaggio stagionale, prodotto solo dal 15 aprile al 15 novembre, dalla complessità della fascia aromatica e molto diverso a seconda dell’altitudine, del tipo di pascolo, della razza utilizzata per produrlo, ecc.
I prodotti lattiero caseari dell’Auvergne si possono trovare anche in molti alberghi della regione dove nell’ambito delle deliziose colazioni mattutine (in particolare, è buonissima, quella dell’ottimo hotel Mercure di Clermont Ferrand) figurano ben in vista formaggi tipici, burro di qualità e a volte anche qualche yogurt fermier (di fattoria). Fantastico, ad esempio, è quello offerto dall’albergo La Chaumière ad Ambert.


Gli ottimi prodotti zootecnici dalla regione non si esauriscono con i formaggi. In Auvergne vi sono anche dei saporiti salumi, sempre a denominazione di origine e precisamente Igp, come il prosciutto e la saucisson sec (a base di carni suine tritate, salate, agliate, speziate ed essiccate). Piccola nota di colore: questi salumi sono stati raffigurati addirittura in un volume del fumetto Astérix, intitolato «Le bouclier Arverne» e citati da Simenon nei suoi romanzi sul Commissario Maigret!
Sul fronte dei prodotti vegetali, va citata la buonissima Lentille verte du Puy, che si produce nel dipartimento dell’Haute Loire e che risale all’epoca gallo romana. E’ una lenticchia piccola, poco farinosa, dalla buccia sottile che grazie al clima (relativa siccità estiva, grande escursione termica fra il giorno e la notte) è molto caratteristica e non scuoce. Tali qualità sono accentuate dalla natura vulcanica del terreno.


Sul fronte delle bevande, non si può non fare un cenno ai vini della regione che, pur ancora poco conosciuti, sono piacevoli e particolari e meritano senza dubbio una maggiore valorizzazione. La loro peculiarità è stata riconosciuta da due marchi Doc, il Saint-Pourçain e i Côtes d’Auvergne.
L’Auvergne, terra dalle grande risorse naturali, è anche la regione d’Europa più ricca di acque minerali. 


La più conosciuta è la Volvic che nasce ai piedi di uno dei tanti vulcani, ma sono buonissime e leggere anche la Mont-Dore e la Chateldon.


Per quanto riguarda i piatti tipici della regione che ho avuto modo di assaggiare nel mio recente viaggio, è d’obbligo citare la buonissima truffade, una padellata con pancetta, patate e toma fresca del Cantal, il pounti, a base di carne di maiale tritata, bietola e prugne e l’aligot, piatto composto da salsiccia tipica dell’Auvergne in umido, servita con un purè di patate a base di toma fresca, burro e aglio.



Mi è piaciuto molto anche il piatto offerto da una brasserie di Clermont Ferrand costituito da ravioli del Dauphiné gratinati al forno con formaggio Cantal (e l’abbinamento con una birra ai cereali d’Auvergne l’ “Antidote” non era per niente male!).




Ovviamente in Auvergne ho mangiato anche piatti francesi non necessariamente locali ma buonissimi, come il sempre sublime e sensuale foie gras, o dei ravioli dello stesso foie gras con crema di magret affumicato e lardo o ancora dei filettini di vitello con salsa al sidro e marroni.





Questi ultimi due piatti li ho assaggiati nell’ottimo ristorante del bellissimo Hotel Best Western Gergovie a Clermont Ferrand. E’ tra l’altro un hotel situato ai piedi del Plateau de Gergovie, famoso per la celebre battaglia in cui Vercingetorige batté Cesare nel 52 AC.
Per finire, concludo con una raccomandazione: non dimenticate quando vi recate in Auvergne di riportare a casa qualche souvenir culinario. Avete ampia scelta tra tutto quello che vi ho esposto finora. O, ad esempio, potete anche optare per un’ottima marmellata di mirtilli selvatici della regione.


La sto ancora mangiando e ad ogni suo assaggio mi ritornano in mente le distese rosse di questa pianta, sulle montagne della valle di Chaudefour, intorno al vulcano Puy de Sancy…

Per maggiori informazioni:

Comitato Regionale per il Turismo dell’Alvernia
Vanessa Michy
Tel. +33(0)4 73 29 49 33/+ 33(0)6 61 27 27 48
e-mail: Vanessa.michy@crdt-auvergne.fr

www.alvernia-turismo.it
www.auvergne-tourisme.info
www.france.fr

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