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11 novembre 2016

Mahalo, un piccolo angolo di Hawaii a Roma


La nostra capitale, dal punto di vista dell'offerta ristorativa, vive ormai da qualche anno un fermento notevole, con l'inaugurazione abbastanza frequente di nuovi locali. Questi sono accomunati da un format spesso simile, con rielaborazioni in chiave moderna della cucina tradizionale romana e italiana.
A fronte di ciò, la volontà di cercare qualcosa di veramente nuovo ha spinto sei ragazzi, già proprietari del ristorante VOY, ad aprire un locale (l’inaugurazione è avvenuta lunedì scorso) davvero originale nella zona di Ponte Milvio.
Più nello specifico, il locale si chiama Mahalo e propone una cucina poco conosciuta ai più, quella del Sud Pacifico e delle Hawaii.


Vale la pena innanzitutto di spendere due parole sul nome di questo ristorante. Il termine Mahalo ha infatti un significato complesso (nella cultura hawaiana, le parole possiedono una forte energia spirituale o divina) volendo significare gratitudine, apprezzamento, ringraziamento quotidiano. Per che cosa? Per le ricchezze che possediamo e che rendono la vita così preziosa, incluso il buon cibo che ci regala anche bei momenti di condivisione.
Questo locale nasce quindi innanzitutto da un approfondito studio della cultura hawaiana, tra tradizioni, materie prime e ricette e si potrebbe catalogare nel genere sushi-fusion.


Appena si entra da Mahalo, vi sembrerà di immergervi in una serra tropicale, con una vegetazione che si fa largo tra i vetri e che ricopre un ambiente accogliente, in cui dominano anche colori e forme che ricordano l’oceano Pacifico.


Il menù, preparato in una cucina a vista, è sfizioso, esotico, ed è stato studiato dalla sushi woman Agustina Clara Mazzetti. Si parte dalle tipiche ricette delle isole Hawaii, con successive "contaminazioni" di ingredienti e lavorazioni provenienti dalle isole del Sud Pacifico.


Ne viene fuori un'esperienza gastronomica interessante e senza dubbio inusuale, che parte dal Poke, piatto che è diventato un “must” della gastronomia gourmet mondiale e che è rappresentato da un’insalata di pesce crudo cubettato, marinato con numerosi ingredienti come olio di sesamo, cipolla e avocado.


Si passa poi alla colorata e variegata lista di uramaki e rolls (buono in particolare il Nakeke roll, con salmone croccante, honey mustard, tartare di salmone, avocado e chutney di ananas), arricchiti da ingredienti indubbiamente nuovi per l’offerta culinaria italiana: foglie di taro, radici di loto, jackfruit.



Non mancano i sushi burgers e i sushi donuts, che rappresentano nuovi modi di interpretare il tradizionale sushi, riadattandolo attraverso due grandi classici della cucina statunitense. E' d'obbligo citare anche un'ottima zuppa chiamata Tahiti con gamberi, latte di cocco, rum e curry e, per chiudere, il tropical cheese cake.
Ottima anche la carta dei cocktail, con i maestri  del VOY & Little Jumbo, che hanno elaborato diversi abbinamenti, miscelando ingredienti e colorazioni che ricordano l’eccentrica e colorata cultura hawaiana, tra l’altro serviti in bicchieri molto differenti e attraenti.


Con tanto di ghirlande colorate al collo e degustando tutto ciò in questo confortevole locale, ci si può quindi immergere piacevolmente nelle esotiche e tropicali atmosfere hawaiane, prima di ritrovarle un giorno, chissà, oltre che a Ponte Milvio, direttamente nei luoghi di origine…

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